Giappone: Kyoto e il fascino della tradizione

Geisha a Gion

Kyoto è stata senza dubbio una delle città che più mi è rimasta nel cuore.

Conosciuta soprattutto come la città delle geisha, dove ancora se ne possono incontrare camminando lungo le strade del quartiere di Gion, Kyoto è quella città che non dovete assolutamente perdere se cercate l’atmosfera della tradizione giapponese.

Tempio shintoista al Fushimi Inari vicino Kyoto

Tempio shintoista al Fushimi Inari vicino Kyoto

Per quanto Kyoto sia anch’essa una grandissima città, con i suoi enormi centri commerciali, le luci e i colori tipici del Giappone, è riuscita a mantenere e preservare il suo lato più tradizionale, quello che vi fa un po’ sentire dentro un film, che riesce ad evocare meravigliose sensazioni; quello che davvero riesce a farvi vedere e comprendere la cultura giapponese. Cose da vedere a Kyoto ce ne sono un’infinità, perciò mi limiterò a parlarvi di quello che io ho visitato e che ritengo valga la pena.

Kyoto si trova nella regione del Kansai ed è nota anche come la “città dei mille templi” per via degli innumerevoli templi e santuari che è possibile visitare. Una tappa che non deve assolutamente mancare è il “Fushimi Inari”. Il Fushimi Inari è un santuario shintoista che si trova in cima ad una montagna ed è raggiungibile attraverso un percorso di circa 4 km formato da migliaia di torii rossi, ovvero il tradizionale portale d’accesso giapponese di un’area sacra shintoista. Camminare lungo questo tunnel di torii rossi è davvero molto suggestivo, il percorso è abbastanza semplice ma lungo e se non si è un po’ allenati può portare un po’ di affanno. Ma lungo il tragitto vi sono diverse aree di sosta dove è possibile bere o mangiare qualcosa. Inoltre vi sono diverse, anzi tantissime, aree con altri templi e santuari meravigliosi da visitare. Il santuario è facilmente raggiungibile alla fermata JR Inari; 10 minuti di corsa dalla stazione centrale di Kyoto.

Percorso di torii rossi a Fushimi Inari

Percorso di torii rossi a Fushimi Inari

Un altro posto davvero suggestivo è stato il Bosco di Bamboo. Si trova alla fermata JR di Arashiyama, 5 minuti di corsa da Kyoto Station. Il lungo sentiero di bamboo vi farà entrare in un’altra dimensione. Svanisce ogni tipo di rumore, sentirete solo il fruscio delle foglie e il cinguettio degli uccelli. Una volta imboccato il sentiero la temperatura cambia di molto e lungo la strada vi sono alcuni templi o piccoli santuari che è possibile visitare. Il bamboo è un albero straordinario, il tronco riesce a raggiungere diametri incredibili, e lungo queste zone ho notato che qualsiasi cosa è fatta con il suo legno.
Se siete amanti dei Manga come me, non potete non visitare l’International Kyoto Manga Museum. Il museo conta ben 300.000 fumetti che oltre ad essere esposti possono essere anche consultati e letti. Infatti non è solo un semplice museo con esibizioni permanenti e temporanee, ma anche una “biblioteca” alla quale è possibile accedere anche con un abbonamento annuale. Il paradiso per gli amanti dei fumetti giapponesi. Nella sala più grande, “Wall of Manga”, sono divisi per anno di uscita, dal 1970 fino al 2005. Ovviamente sono tutti in giapponese, però all’ingresso vi è anche una buona selezione di fumetti in altre lingue, tra cui anche l’italiano. Il Kyoto Manga Museum è facilmente raggiungibile con l’autobus 50 o 101 dalla stazione di Kyoto e l’ingresso è di 800 yen.

Kyoto Manga Museum

Kyoto Manga Museum

Infine, non si può venire a Kyoto senza aver visitato almeno una volta il quartiere di Gion, il famoso quartiere delle sale da tè e delle geisha, divenuto ancora più famoso grazie al film “Memorie di una geisha”. Devo però ammettere che tra tutte le cose visitate forse questa è stata quella che mi è piaciuta meno, nonostante io abbia una grande adorazione per la figura della geisha in quanto artista. Non tanto per il quartiere in sé quanto per i tanti locali “commerciali”, che sfruttavano questa immagine, che abbiamo incontrato. Ha però comunque il suo fascino; di tutto il quartiere ho adorato in particolare due strade, che si trovano poi proprio al centro del quartiere, e che effettivamente sono le più “vecchie e tradizionali” che io abbia visto. Le case, i locali e i ristoranti interamente costruiti in legno, scritte solo in giapponese ed era quasi impossibile capire cosa effettivamente stesse accadendo all’interno di queste strutture. La strada è attraversata da un piccolo fiume con ponti che collegano i locali lungo la strada, e tutto questo rende il quartiere ancora più suggestivo. Cammini lungo la strada e ti sembra quasi di sentire il suono quasi impercettibile degli okobo, i sandali tradizionali di legno indossati dalle maiko. Ti fa sentire in un film, senza ombra di dubbio. Se vi state chiedendo se ho incontrato qualche geisha, beh sì, le ho viste. Le ho viste passeggiare e le ho viste accogliere ed intrattenere uomini all’interno di un locale. Sono bellissime, indossano kimono meravigliosi e sono così aggraziate e femminili che sarei rimasta ore lì seduta ad osservarle. Il quartiere è facilmente raggiungibile con l’autobus 206 dalla stazione di Kyoto.

Scorcio del quartiere di Gion a Kyoto

Scorcio del quartiere di Gion a Kyoto

Merita poi una visita il quartiere di Higashiyama, dove potete trovare negozi di tè e di artigianato giapponese dove comprare regali e souvenir particolari e diversi dal solito.
Dove dormire:
A Kyoto avevo voglia di tradizione, di cultura tipica giapponese e così ho prenotato per 5 notti in un ryokan; un ryokan tradizionale. Il ryokan è proprio l’albergo tradizionale giapponese; avete presente quelle stanze le cui porte e finestre sono scorrevoli e fatte di legno e fogli di carta di riso, dove troverete un futon al posto del letto e il tatami (pannelli di vimini di paglia di riso) al posto del pavimento, con piccoli tavolini quasi raso terra e sedie senza gambe? Ecco proprio quello li! E devo dire che ne ho scelto uno adorabile. Heianbo, a 5 minuti a piedi dalla stazione. Il personale era adorabile e gentilissimo, ovviamente si dovevano lasciare le scarpe fuori all’ingresso e camminare a piedi scalzi oppure indossare ciabatte predisposte all’uso. Alcune camere hanno il bagno in comune, ma era così pulito da non sembrarlo nemmeno. Hanno anche il classico bagno giapponese, tipo onsen, la vasca da bagno con l’acqua a 41 gradi dove ti ci puoi immergere solo ed esclusivamente dopo esserti accuratamente lavato e sciacquato dal sapone. E hanno anche un piccolo giardino zen all’interno, la colazione tipica è buonissima e abbondante e hanno anche internet wi-fi gratuito per tutta la struttura. Consigliatissimo.

Kyoto è quella città nella quale voglio assolutamente tornare, dove 5 giorni a me non sono bastati e probabilmente organizzerei il prossimo viaggio in Giappone partendo proprio da lì e restando più giorni per avere la tranquillità di poter visitare tutto quello che merita di essere visto. Se andrete in Giappone, Kyoto vi resterà nel cuore.

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