Cuba, un viaggio nel tempo. Impressioni sparse parte prima

Bandiera di Cuba - Foto di Simona Forti

Durante i miei viaggi a Cuba ho sempre tenuto un diario di tutto quello che vedevo e vivevo con l’intenzione poi di scriverne poi sul blog.

Ma racchiudere in pochi post tutto quello che in due viaggi, lunghi, abbiamo vissuto io e Marcello è praticamente impossibile; per questo in cantiere c’è un piccolo ebook che prima o poi finirò e pubblicherò :)

 

Bandiera di Cuba – Foto di Simona Forti

Cuba è un’isola che si lascia amare. Che ti rapisce totalmente ma che non ha vie di mezzo; non ci sono grandi compromessi. E non è come la raccontanto in tv o sui giornali: tutta salsa e cuba libre. È molto di più. È come fare un viaggio nel tempo, dove in realtà il tempo non esiste. È come se si fosse fermato in qualche “intersezione spazio temporale” di universi paralleli. Non la puoi scoprire attraverso una guida turistica: la devi vivere. Per quanti libri potrai mai leggere su Cuba, non saranno mai in grado di farti comprendere appieno la sua ricchezza. Ovviamente parto dal presupposto che non abbiate intenzione di fare la classica vacanza solo villaggio e negozietti tristi. Per quello c’è il Varadero, ad esempio, ma sappiate che non ha nulla a che fare con ciò che è realmente Cuba. È un paese che sa incantare con le sue spiagge, la musica, la sua natura enormemente rigogliosa, le sue montagne, i suoi tramonti mozzafiato ma soprattutto con la sua gente. Instancabili inventori, sempre sorridenti e disponibili. È un popolo che sa tirarti fuori il più assurdo dei riquimbili con il quale portarti in giro per la città.

Due donne in Plaza de la Catedral – Foto di Simona Forti

Conoscere Cuba significa scegliere di alloggiare in una Casa Particular piuttosto che in un hotel. La casa particular è simile ad un bed&breakfatst anche se non ha proprio lo stesso stile. Sono case regolarmente abilitate all’affito di camere dove si può usufruire della colazione e volendo anche della comida (la cena) Normalmente sono i padroni di casa, o i loro aiutanti, che preparano da mangiare ma si può utilizzare la cucina anche in maniera autonoma. I costi di una stanza si aggirano intorno ai 20-25 CUC, il prezzo della colazione è di circa 3-4 CUC mentre la comida può oscillare dai 5 agli 8 CUC a seconda di quello che si desidera mangiare: se solo pollo o maiale, o anche pesce e magari aragosta.

Il CUC è una delle due monete vigenti a Cuba. La moneta pesante per intenderci, quella destinata ai turisti, quella che fa girare la loro economia. Un CUC, o peso cubano, equivale ad 1$ americano ed è quella con la quale pagherete qualsiasi cosa, dal pernottamento agli spostasmenti, al cibo, agli acquisti. Per i cubani, oltre a questa, esiste anche la Moneda Nacional che però vale meno di niente. Vi capiterà più spesso di pagare in contanti che con la carta di credito per due principali motivi: le telecomunicazioni non sono sempre perfettamente funzionanti; spesso non c’è la comunicazione tra i pos dei negozi o le banche e i sistemi internazionali di pagamento; secondo perché i negozi abilitati a tali pagamenti sono davvero pochi. Anche prelevare presso uno sportello bancario a volte può non essere facile sia per questo motivo, sia perché carte di credito emesse da sistemi americani come American Express o Mastercard non vengono accettate, sia perché spesso non c’è collegamento. Il mio consiglio è quindi o di munirsi di un po’ di euro contanti da cambiare in banca o in una Cadeca, oppure prelevare dalla propria carta di credito attraverso uno sportello bancario. Se vi presentate con dei dollari americani al cambio, questi subiranno un ulteriore aggravio del 10%. Ricordatevi inoltre di portare con voi sempre il passaorto, soprattutto se avete intenzione di pagare con una banconota da 50: per questo vi sarà chiesto di firmare e verrà registrato il vostro nome e numero di documento. Anche se ci sono tutte queste piccole “rogne”, Cuba è un paese che sa regalare molto ad ogni passo che farete lungo le sue strade.

Palazzo – Foto di Simona Forti

Tassisti cubani – Foto di Simona Forti

Passeggiando per l’Habana Vieja non potete non visitare l’incantevole Plaza de la Catedral e fermarvi a mangiare un’ottima aragosta da “Dona Eutinia” proprio lì dietro. Risalire tutta Calle Obispo, femandosi ad un bellissimo negozio di profumi artigianali “Habana 1791”, fino ad arrivare a Plaza de Armas e al Castillo de la Real Fuerza dal quale è possibile ammirare una bellissima visuale della Baia. Immancabile tappa alla “Bodeguida del medio” dove dissetarsi con quella che è la bevanda nazionale di Cuba: il mojito. Il vero mojito, aggiungerei! Un altro consiglio importante, a tal riguardo, è quello di bere solo acqua di bottiglia e di non farvi mai aggiungere ghiaccio alle bibite a meno che questo non sia stato fatto con acqua confezionata o acqua precedentemente bollita. Cuba non è un paese pericoloso, non ci sono animali velenosi e non ci sono particolari rischi di malattie. L’unica cosa a cui fare attenzione è l’acqua perché spesso può contenere dei parassiti e farvi contrarre l’ameba. Per esperienza personale vi consiglio, una volta arrivati a l’Habana, di andare in una farmacia e di comprare previdentemente una/due confezioni di “Secnidazol”; in modo da averlo già a disposizione nel caso in cui ne abbiate bisogno. È un farmaco composto da 4 pasticche specifico per questo tipo di disturbo e assolutamente efficace. È la sola cosa a cui dovete veramente pensare una volta arrivati; è inutile tentare con i propri farmaci, se la doveste prendere assumete tutte e quattro le pasticche insieme e nel giro di massimo un giorno vi passa tutto. Per quanto riguarda il clima, invece, cercate di portare con voi indumenti molto leggeri, di lino e cotone; di colore chiaro e traspirante. La temperatura durante tutto l’anno oscilla tra i 25 e i 35 gradi, ma è l’altissimo tasso di umidità che vi frega.

Habana – Foto di Simona Forti

Continuando la vostra passeggiata tra le vie dell’Habana Vieja non potete mancare il Museo de la Revolución, il Parque central e il Palacio de los Capitanes Generales. Spostandovi magari a bordo di un bel “Almendron”, una di quelle vecchie macchine americane anni 50 con la funzione di taxi collettivo, dirigetevi verso Plaza de la Revolución il cuore del governo e l’anima della moderna Habana. Troverete questa zona molto diversa dall’Habana Vieja, qui prevale il monolitico stile architettonico dell’Europa dell’Est. Al centro della piazza, che in alcune occasione ospita comizi politici e nel giorno dell’anniversario della morte del Che studenti che vengono a depositare fiori; troverete il Monumento Josè Marti: poeta ed eroe culturale Nazionale.

Per me scrivere di Cuba equivale a fare un viaggio assurdo tra i ricordi e le emozioni cercando di dargli un’ordine logico senza risultare logorroica. Per questo motivo questa mia “miniguida” non si esaurirà con questo post, ci sono cosi tante cose da dire che sarebbe praticamente impossibile. Se avete intenzione anche voi di fare un viaggio nel tempo organizzatevelo per bene: munitevi di poche cose da portare, non vi servono troppi indumenti, fa caldissimo e meno cose avete addosso meglio è. Valutate il periodo giusto: andare a luglio o ad agosto significa scegliere il periodo dei cicloni (giugno – novembre) e quindi imbattervi nelle classiche piogge tropicali che arrivano da un momento all’altro e possono essere anche molto violente. Preparatevi un itinerario ed affittate una macchina: ma non pensate di fare il giro dell’intera isola in 21 giorni perché la condizione delle strade non ve lo permetteranno. Avrete bisogno di un visto che vi permetterà di rimanere a Cuba per un massimo di 30 giorni. Mangerete frutta eccezionale, aragoste enormi, e pesci mai sentiti prima. Farete il carico di mango, avocado e papaya e berrete una cosa che difficilmente troverete altrove: il guarapo! Puro succo di canna da zucchero appena spremuto! Una botta di energia istantanea per niente smielato come invece si potrebbe immaginare.
Lasciatevi andare; abbandonate a casa i pregiudizi e lasciate entrare la magia di quest’isola che sono certa, rapirà anche il vostro cuore.

Propaganda – Foto di Simona Forti

Propaganda – Foto di Simona Forti

Propaganda – Foto di Simona Forti

Automobili americane anni ’50 – Foto di Simona Forti

Vegetazione – Foto di Simona Forti

 

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